Chi è il Local Export Manager?
Il Local Export Manager (LEM), noto anche come Resident Manager o Country Manager, possiede le medesime caratteristiche e competenze di un Temporary Export Manager, ma gode di un considerevole vantaggio: è residente in un paese estero, rispetto a quello di provenienza, presidiando direttamente un mercato specifico.
Radicato da molto tempo sul territorio, si rivela una figura essenziale durante un processo di internazionalizzazione di un’impresa, soprattutto in questo momento, in cui l’export deve fronteggiare una pandemia che ha coinvolto il mondo intero.
Attualmente, il Local Export Manager, risulta essere, come non mai, la soluzione ad una miriade di problematiche, legate all’Export Management, comprese la disdetta di fiere di livello internazionale e le misure restrittive sugli spostamenti, rendendo poco fattibile un viaggio di lavoro. Grazie a questa figura, il processo di accrescimento del valore di un’impresa, attraverso l’export, non si arresta, anzi prosegue, cavalcando l’onda.
Dunque, il LEM si rivela fondamentale, non solo in ottica pandemica, estremamente attuale, ma in ogni circostanza, perché assicura una certa continuità nello sviluppo commerciale di un’impresa, e, di conseguenza, un controllo diretto e consapevole del mercato in questione.
Il Local Export Manager è un professionista ben inserito nella cultura di un paese target: ciò gli consente di far leva sulla sua conoscenza, sfruttandola appieno e costruendo un ponte solido tra l’impresa e i potenziali partner commerciali esteri. In particolare, se scegli di approcciare mercati lontani, dal punto di vista geografico-culturale, il LEM è in grado di accorciare senza dubbio ogni distanza, garantendo il migliore approccio.
Sostanzialmente, un Local Export Manager svolge le seguenti attività:
- analisi di mercato e test sul posto;
- identificazione di potenziali partner commerciali e visita agli stessi, affinando il database fornito dall’impresa e validando i vari profili;
- studio e verifica delle tendenze di mercato;
- monitoraggio dei competitors e simulazioni di acquisto;
- recall e presidio ad incontri B2B;
- negoziazione commerciale diretta;
- partecipazione ad eventi e/o fiere di settore online ed offline;
- reporting mensile;
- monitoraggio dei principali marketplace.
Per fare export non basta operare da ‘’back office’’, ma è necessaria la presenza fisica nel mercato di destinazione: all’estero, le controparti - chi più e chi meno - preferiscono sempre un approccio diretto e senza filtri.
Un Local Export Manager comunica in maniera fluida ed efficace con i propri interlocutori, ha padronanza delle tecniche di vendita, conosce perfettamente la cultura locale, le dinamiche economiche, sociali e legislative di quel paese, sa come muoversi nel mercato – tra l’altro, con maggiore facilità e minori costi, dato che è già sul posto – ha inevitabilmente costruito relazioni e contatti a vari livelli.
È un consulente unico nel suo genere, che accompagna l’impresa durante tutto il percorso di internazionalizzazione: dall’individuazione del mercato e del piano strategico fino alla sua implementazione.
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